Noel Gallagher ed una band di calciatori cantanti
Questo è il succo dell’intervista del cantante, tifosissimo del Manchester City, alla BBC. Si tratta di uno dei tanti deliri del Gallagher, ma l’idea ci piace molto e rafforza il connubbio musica e calcio che tanto piace a noi della Redazione di Football a 45 giri ed a voi che leggete.
La cosa bella è che, seppur la band non potrà mai suonare per via della presenza di George Best, Noel ha dato ad ognuno dei giocatori un ruolo preciso, uno strumento:
Zidane alla chitarra solista, Vieira al basso e Best voce e batteria..
E’una band immaginaria…ed allora noi chiudiamo gli occhi, mettiamo il play a ed immaginiamo che Whatever, (uscita in disco nel 1994 per l’etichetta Creation Records ed interpretata, ovviamente dagli Oasis) la stiano suonando questo calciatori musicisti…
Zinedine Zidane alla chitarra solista, Patrick Vieira al basso, George Best alla voce e alla batteria… Mario Balotelli. Sono questi i “Fab Four” di un’ipotetica band composta da calciatori, scelti dall’ex leader degli Oasis, Noel Gallagher. Il chitarrista e cantante, ora autore solista, è un grande appassionato di calcio e, soprattutto, tifosissimo del Manchester City (come il fratello Liam). Chiacchierando con la Bbc, la pop-star si è divertita a creare una band immaginaria, dove solo pochi eletti avrebbero il privilegio di suonare insieme a lui. “Molti calciatori moderni sono troppo precisini -afferma Noel Gallagher- Mentre per entrare nella mia band devi avere del carisma”. Accantonati due tipi rock come Eric Cantona e Roy Keane, il chitarrista sceglie però il compianto George Best come possibile cantante (unico giocatore dei rivali del Manchester United ad essere selezionato per la “band dei calciatori”).
ZIDANE ALLA CHITARRA – Alla chitarra solista c’è, invece, Zinedine zidane. “Per suonare la chitarra solista devi essere un mago, e quel mago deve essere Zidane -spiega Gallagher- Darebbe alla band un tocco francese e, come giocatore, era un vero genio. Vederlo giocare era come vedere un direttore d’orchestra e, se proprio dovessi scegliere, potrei indicarlo come il mio giocatore preferito. L’ho visto nella finale del Mondiale 2006. Tutti si ricordano la sua espulsione, e non il suo bellissimo rigore. Serve del coraggio per tirarlo con un pallonetto come ha fatto lui. L’ho visto anche quando segnò il rigore contro l’Inghilterra agli Europei del 2004. Ci sono delle immagini in cui lo si vede vomitare popchi minuti prima. Incredibile,. Non so se avesse i postumni di una sbornia o se avesse mangiato un gamberetto avariato all’intervallo. Ma lo rispetto per aver segnato dopo essere stato male. Oltretutto era uno che si fumava 20 sigarette al giorno. Era un tipo veramente rock and roll”.
VIEIRA AL BASSO – Se per la chitarra serve un mago, per il basso bisogna affidarsi a “qualcuno di solido ed affidabile”, prosegue l’ex Oasis. “Deve essere una roccia inamovibile. Per questo mi affiderei a Patrick Vieira, che avrebbe anche il ritmo. Lo preferirei ad un altro grande giocatore come Roy Keane perché Keane non era abbastanza allegro. La musica deve essere divertente, non puoi avere un musone nella tua band. Non potrei andare in tour con Roy Keane, anzi, neanche potrei dividere lo stesso bus”.
BEST ALLA VOCE – La scelta di George Best come cantante e frontman è abbastanza semplice: “In una band, ti serve un cantante che possibilmente sia anche di bell’aspetto. Georgie sarebbe il mio cantante perché è stato il più grande calciatore di tutti i tempi ed era anche bello. E’ stato il primo calciatore ad essere una star. Mi ricordo che aveva questa casa di design poco fuori Manchester che è diventata un’attrazione turistica. Mia madre e mio padre ci portavano a vederla la domenica ed era pieno di gente contro il cancello che osservava Best mentre guardava la tv. Era del Manchester United, ma non potrei mai odiarlo. E’ lo stesso con Cantona. Amavo Eric, perché era psichedelico. Se fosse stato un album, sarebbe stato Sgt. pepper dei Beatles. Era uno di quelli che avresti voluto nella tua squadra, anche se quando giocava contro il City speravo si rompesse una gamba!”.
BALOTELLI ALLA BATTERIA – “Devi essere un po’ matto per suonare la batteria, e Mario potrebbe aggiungerci anche un po’ di rap ogni tanto”, spiega poi il musicista per quanto riguarda la scelta di Mario Balotelli come batterista. “E’ una rock star dei nostri giorni. E’ un po’ folle, un po’ inaffidabile e un po’ stravagante. Non sai mai con quale taglio di capelli si presenterà”. Arriva anche una frecciatina all’odiato fratello Liam. “Balotelli inoltre ama i social media, e chiaramente non sa scrivere canzoni. Metti tutto questo insieme, ed avrai una copia di Liam…”. “Mario -aggiunge- è un bel personaggio, ma quando giocava per il City non avevi mai la sensazione che potesse cambiarti la partita. Era più facile che segnasse il gol del 3-0 o del 5-0. Ma lo amavo e lo amo ancora. Ogni tanto penso che mi piacerebbe riaverlo al City”.