Il Geyser Sound dei tifosi islandesi
Il Geyser sound dei tifosi islandesi, non un coro, non una canzone, ma un battito di mani cadenzato dalle tribune, il suono della Terra, il rumore di una passione.
Dicono che i popoli nordici sono “freddi” come il loro clima..ma lo dicono forse i mediterranei per darsi un tono? Il tifo islandese ha ipnotizzato il mondo, non soltanto gli spettatori dei campionati europei di calcio.
Definirlo coro da stadio potrebbe essere riduttivo ed errato; è una danza, un’haka alla quale partecipano le persone sugli spalti ed i calciatori della nazionale di calcio dell’Islanda.
Geyser sound, il rumore dei geyser, il suono anzi..un dolce mormorio della terra che la tifoseria islandese ha fatto proprio, perchè identitario.
Ecco la performance dei tifosi islandesi, accorsi in 30 mila in Francia, il 10% della popolazione totale..come se degli italiani avessero partecipato in 6milioni sulle gradinate degli stadi degli europei per sostenere gli Azzurri!
Il Geyser sound dei tifosi dell’Islanda nella loro ultima presenza al’europeo, allo Stade de France, contro la nazionale transalpina:
Il geyser sound non nasce certamente con Euro 2016, ma è precedente, ne volevamo parlare già nelle fasi di qualificazioni, ma speravamo, come è accaduto, nella presenza della cenerentola nordica. La nazionale difootball della piccola isola del nord europa, lo Stato meno popolato dell’antico continente con 321mila abitanti che vedono notte e giorno alternarsi in maniera polare, con il sole di notte e la luna di giorno.
Come può questa squadra essere arrivata alla fase finale dei campionati europei di calcio di Francia 2016?
Come hanno fatto gli islandesi a passare il girone ed arrivare ai quarti di finale, uscendo solo per mano(piede) della Francia padrona di casa?
Misteri? No, concretezza, tutta nordica. Il football islandese ha avuto un netto cambiamento negli anni 2000 grazie ad un finanziamento statale che ha concesso la costruzione di campi da gioco a 5 ed 11 indoor ed all’aperto…con quel freddo!
Densità di campi da calcio per abitante più elevata d’Europa e presenza in ogni scuola hanno cambiato la mentalità degli islandesi.
Ma non finisce qui!
La federazione ha promosso scorsi per allenatori a costo contenuto ed aperto a tutti, così che da 70 coach si è arrivati a 700.
Ma non basta!
Qualcuno ha fatto riferimento al fatto che in islanda, nonostante il clima rigido, i giovani abbiamo eliminato droghe ed alcool..
Ma non è questo!
La nazionale islandese vede calciatori islandesi di passaporto e di origine; non ci sono oriundi, non ci sono stranieri, ci sono nativi, ci sono persone che sono cresciute con il tempo calcisticamente..mentre cresceva la coscienza popolare ed il cacio diventava sport nazionale.
I calciatori più abili hanno invece lasciato l’isola per andare a farsi le ossa fuori, all’estero, in continente ed apprendendere per riportare in patria; c’è chi gioca in Belgio, in Norvegia, in Svezia, in Russia, in Danimarca, in Galles, in Inghilterra, Svizzera, Francia, Germania e..Cesena ed Udine!
Allora forza Bues, forza Karlalandslið Íslands í knattspyrnu!
ps: anche la maglia, fatta dalla italiana ERREA presenta un richiamo al fumo dei Geyser..simbolo di una Nazione, di una generazione, di un successo!