Terraces culture and subculture

Cinema & TV

Cinema e ultras con The firm

the firm ultras cinema

Cinema ed ultras, o hooligans meglio, nel film The Firm, che uscì nelle sale italiane con titolo di Ultimo Stadio.

Parliamo degli anni 90, anzi del 1989, in pieno fenomeno mediatico “naziskin”, periodo in cui ogni ragazzo rasato era considerato teppista ed etichettato politicamente..che poi proprio facendo questo nacquero quegli pseudo mostri delle periferie nostrane con bomber grigio, sciarpa del Borussia Dortmund, duecento orecchini, spinello in bocca e poca dimestichezza con il vocabolario.

Insomma, mica lo scoprite oggi che i media amplificano, modificano, rinominano etc etc.

Questo film rientra proprio nella categoria citata e scimmiotta quelli che molti chiamano hooligans.

https://www.youtube.com/watch?v=J5MsYYk4VSo

Per voi footballer a 45 giri ecco la recensione trovata on-line su un sito che merita:

da: thebegbieinside

Di film sul mondo del calcio ce ne sono stati tanti e, diciamoci la verità, molti ce li saremmo davvero risparmiati. Uno dei leitmotiv del genere ai quali siamo abituati, ha a che fare – neanche a dirlo – con il fenomeno Ultras e Hooligan, tema abbondantemente trattato in tutte le salse e con i dovuti stereotipi, spesso farciti di quel sensazionalismo da “violenza dentro e fuori gli stadi” piuttosto banale. Negli ultimi anni, vi sono state letture più o meno credibili sull’universo delle tifoserie organizzate, delle quali sono state messi in luce per lo più gli aspetti negativi, legati all’odio indiscriminato tra le diverse fazioni, al razzismo, alla guerriglia e ai disordini urbani.
La violenza del fenomeno ultras, hooligan e Thatcherismo
Che il fenomeno Ultras/Hooligan abbia dei risvolti cruenti è cosa nota. Come, d’altro canto, è abbastanza stucchevole la retorica in merito. Altrettanto diffusa è poi la tendenza a girare dei film “di denuncia” che esaltano la violenza “tipica” di questo mondo e che si concludono con finali socialmente accettabili, dove gli aspetti negativi vengono condannati in toto. Questa presa di distanze diviene tuttavia funzionale a tenere vivi i deliri di onnipotenza dello spettatore medio, che si compiace di quelle storie avvincenti da gente “sbandata”. Trame presentate in modo sciatto e approssimativo, che non hanno una reale vocazione ad analizzare gli aspetti “sociologici” di taluni fenomeni (i meccanismi di omologazione e di aggregazione sociale ad esempio) che avrebbero potuto essere particolarmente interessanti. In breve: usare la violenza in modo ruffiano, rinnegandola nel finale, solo per tenere in piedi una storia potenzialmente avvincente. Usare deliberatamente quella brutalità degna di Arancia Meccanica privando il film di tutto quell’impianto critico e di riflessione sul tema (straordinario nel capolavoro di Kubrick) che regredisce nell’esaltazione pura dell’Ultraviolenza.
E quindi? E quindi basta con gli sproloqui pseudo-intellettuali. Begbie vi segnala un film genuino sul mondo delle Firm inglesi, che la morale la fa, ma solo un po’. E che si compiace della violenza, ma solo un po’. The Firm (1989), in italiano Ultimo Stadio, è un film diretto dal regista e autore televisivo Alan Clarke, che vede protagonista un bravissimo Gary Oldman (il Gordon de Il cavaliere oscuro) nei panni dell’agente immobiliare Clive “Bexy” Bissel, yuppie dalla doppia vita, una borghese e l’altra da tifoso turbolento. “Bexy”, un antesignano di Begbie per attitudine e assonanza, è a capo della Firm chiamata I.C.C. (Inter City Crew), chiaro riferimento fittizio alla Inter City Firm del West Ham.
Prodotto per la televisione (con un remake cinematografico nel 2009), il film prende spunto dal documentario Hooligan di Ian Stuttard del 1985 che indaga il mondo dei gruppi organizzati inglesi degli anni ’80, nel contesto del clima conservatore del Thatcherismo, quando il fenomeno Hooligan venne aspramente condannato e – solo apparentemente – sconfitto.
La trama si snoda sul dualismo del personaggio di Bexy, schiacciato dalla propria quotidianità di benestante inconciliabile con la sua schizofrenica voglia di ribellarsi alle convenzioni e al proprio stile di vita ordinario. Come leader della Firm, Bexy deve garantire la reputazione della propria compagine, usando dei comportamenti talvolta poco ortodossi, come è di consueto per ogni gruppo che si rispetti. Il mondo delle Firm inglesi è qui descritto in modo sincero e realistico, senza troppi cliché e talvolta anche con una certa ironia (l’improbabile “rito di iniziazione” dei neofiti).
Ma non anticipiamo troppo, lo troverete facilmente in streaming (rigorosamente in inglese, ve lo sconsigliamo doppiato in italiano). The Firm vuole illustrare – e ci riesce in modo discreto – la realtà indecifrabile e “celata” degli Hooligan all’indomani della tragedia dell’Heysel, un mondo dalle strutture e dalle regole proprie, del quale viene qui restituita un’immagine (insolitamente) veritiera.

La Redazione di Football a 45 giri chiude con Hooligans, di Bob Marley and The Wailers, spettacolare pezzo reggae:

Lascia un commento