CUCS Roma, documentario Rai TV del 1980
Il Commando Ultrà Curva Sud, storia del tifo organizzato della Roma e d’Italia, in undocumentario Rai TV del 1980.
Il filmato narra la storia del CUCS e degli altri gruppi del tifo romanista; il Commando ha rappresentato per anni il tifoso giallorosso, l’idea di Curva e Roma..e pensare che il CUCS festeggia la sua nascita lo stesso giorno della nascita della Lazio, il 9 Gennaio; che scherzi il destino!
In questo video emerge lo spaccato della società a fine anni’70 ed inzio’80, con la violenza come istinto primordiale, lo sfogo nel pallone e l’amore incondizionato per la propria squadra del cuore…sono gli anni dell trasferte senza polizia, delle masse al seguito, della politica in curva vissuta come aggregazione, delle squadre con 16 giocatori; sono gli anni di un calcio sicuramente duro, ma più puro!
Sono tante le frasi che visto il filmato rimangono impresse, per la simpatia dei ragazzi del Commando, per la crudità e per il verismo..quella che fa più ridere è: “la Lazio è come l’uva, a settembre matura e ad agosto la pistano”
Il Commando Ultrà Curva Sud:
Il 9 gennaio del 1977 in Roma-Sampdoria compare in curva sud uno striscione rosso con la scritta in bianco: Commando Ultrà Curva Sud, progetto a cui aderiscono tutti i gruppi principali, dai Boys (che nei primi anni erano in Nord), ai Guerriglieri, alle Pantere, alla Fossa dei Lupi, mentre i Fedayn garantiscono un appoggio esterno. Importante, per la nascita del Cucs, anche il ruolo svolto da alcuni dirigenti dell’Associazione Italiana Roma Club. Dopo due anni di straordinaria intensità di tifo e innovazioni coreografiche che coinvolgono l’intera curva, arriva il periodo più nero, quello legato alla scomparsa del tifoso laziale Vincenzo Paparelli. È il 28 ottobre 1979: dalla sud, nel prepartita di un Lazio-Roma partono tre razzi di quelli per le segnalazioni in mare. Il terzo finisce tra la folla e colpisce un padre di famiglia, allo stadio con la moglie. Durante tutto il giorno in città si susseguono violenti disordini.
Nei giorni successivi la tifoseria romanista è frastornata. C’è stato un morto. L’unico precedente in uno stadio di calcio risale al 1963, quando un tifoso della Salernitana perse la vita nei tafferugli scoppiati durante una partita con il Potenza. Ma è un precedente che non ricorda nessuno. Per tutti, quel 28 ottobre è la data in cui la morte entra in uno stadio. Una sorta di doloroso spartiacque. Dopo un periodo di latitanza Giovanni Fiorillo, il ragazzo di appena 19 anni che aveva comprato e sparato il razzo, si consegna alle autorità e insieme a lui uno dei due complici. Pagato il debito con la giustizia terrena, dopo qualche anno lo fa anche con quella celeste.Dopo la morte di Paparelli vengono tempi difficili per la curva sud e in particolare per il Cucs. Il gruppo per due anni non può portare allo stadio il proprio striscione sostituito dal più generico “Forza ragazzi la Sud è con voi”. Tutto il materiale con il marchio degli Ultrà Roma viene considerato apologia di reato.