One step beyond è il coro dei tifosi del Chelsea

Allo stadio del Chelsea i tifosi cantano One step beyond, perla della musica ska britannica.

La canzone dei Madness è diventata uno dgli inni dei blues, se non è quello ufficiale, va detto che viene suonata in tante occasioni. Ma poi l’apetto romantico è che i membri della band sono tifosi del Chelsea, in particolare il cantante e frontman Suggs, che ha anche inciso per la squdra londinese un’altra canzone: blue days. Quello che rende tutto più bello è che il pubblico presente allo Stamford bridge partecipa cantando con vigore questo brano, che forse un tempo avrebbe richiamato l’attenzione solamente della Shed; già perchè come genere musicale quello ska è associabile alle sottoculture come i mods e gli skinheads che in passato hanno rapppresentato lo zoccolo duro del tifo inglese. Sui gradini delle terraces dagli anni 60 e poi nei 70 e gli 80 con i vari reviaval abbiamo assistito al proliferare di basette, bomber, dottor Marten’s etc…fino alla comparsa dei casuals.

One step beyond

Quella dei Madness è una cover del grande Prince Buster, mito della musica giamaicana, pubblicata per la Stiffs Records nel 1979, nel pieno dell’esplosione del movimento skinhead, nel periodo del ritorno “a gamba tesa, del modernismo e negli anni in cui gli hooligans si davano da fare…

Il 45 giri aveva sul lato b Mistakes, mentre il 12″ presentava anche Nutty Theme.

Hey you, don’t watch that, watch this
This is the heavy heavy monster sound
The nuttiest sound around
So if you’ve come in off the street
And you’re beginning to feel the heat
Well, listen buster
You better start to move your feet
To the rockinest, rock-steady beat
Of madness
One step beyondOne step beyondOne step beyondOne step beyondOne step beyond

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