Terraces culture and subculture

Cori da stadio

Un coro con musica di De Gregori per il Napoli

Gli ultras del Napoli e quella canzone con la musica di Francesco De Gregori che inneggia alla libertà.

Peccato avere un video che non è il massimo della qualità, che abbia le scritte in sovraimpressione e che non sia ambientato all’interno dello stadio San Paolo, perchè questo coro della tifoseria partenopea è davvero bello.

La libertà, ecco cosa emerge dalle parole della canzone dei tifosi del Napoli:

Generale dentro alla stazione c’è
ancora il treno fermo per Verona
non fa più fermare, neanche per pisciare,
si va dritti a a casa senza più pensare;
ma la partita è bella e anche se va male
noi torneremo ancora a cantare
e a sventolare pensieri, pensieri e bandiere.
eh eh eh, la libertà
generale non è finita, la mia battaglia è appena cominciata
dietro alla collina ce ne sono altri che come me non scenderanno a patti
li puoi diffidare o arrestare e nelle celle faranno il Natale,
ma la mente, la mente, la mente non la puoi carcerare
eh eh eh, la libertà
generale mettitelo in testa, non c’è stato uomo che ci calpesta
e non importa come andrà a finire, la nostra storia non la puoi fermare
e se domani meno saremo, no, non importa non arretreremo

Il coro dei tifosi e la musica originale

C’è una grande canzone che ha ispirato il coro degli ultrà del Napoli, Generale di Francesco De Gregori. Parliamo di un disco del 1978 pubblicato da etichetta musicale RCA.

https://www.youtube.com/watch?v=pt_5HSoQUp8

Eccola:

Generale dietro la collina
Ci sta la notte cruccia e assassina
E in mezzo al prato c’è una contadina
Curva sul tramonto sembra una bambina
Di cinquant’anni e di cinque figli
Venuti al mondo come conigli
Partiti al mondo come soldati
E non ancora tornati
Generale dietro la stazione
Lo vedi il treno che portava al sole
Non fa più fermate neanche per pisciare
Si va dritti a casa senza più pensare
Che la guerra è bella anche se fa male
Che torneremo ancora a cantare
E a farci fare l’amore, l’amore dalle infermiere
Generale la guerra è finita
Il nemico è scappato, è vinto, è battuto
Dietro la collina non c’è più nessuno
Solo aghi di pino e silenzio e funghi
Buoni da mangiare buoni da seccare
Da farci il sugo quando viene Natale
Quando I bambini piangono
E a dormire non ci vogliono andare
Generale queste cinque stelle
Queste cinque lacrime sulla mia pelle
Che senso hanno dentro al rumore di questo treno
Che è mezzo vuoto e mezzo pieno
E va veloce verso il ritorno
Tra due minuti è quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore

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