Federico Bernardeschi: un attaccante rock per la Vecchia Signora
“Ci sono tante passioni, le coltivo ogni giorno”. Parola di Federico Bernardeschi, tuttocampista della Juventus esploso definitivamente in questa stagione 2018/2019 dopo un anno di apprendistato bianconero.”Ti aiutano a crescere. Non mi devo limitare all’aspetto calcistico. Le persone crescono anche oltre il loro lavoro”. E il ragazzo classe 1994 di Carrara è cresciuto tantissimo in questi ultimi anni, sia a livello sportivo che personale. Uno dei segreti? La passione per la chitarra e per la musica rock.
Berna è tante cose insieme: un attaccante, un centrocampista, un trequartista, un ribelle, un rockettaro, un uomo sensibile e un amante degli animali. Ma anche un ragazzo che ama trascorrere le proprie serate con i Nirvana, Santana o Bob Dylan nello stereo o che si dedica alla chitarra dopo essersi allenato sognando di calcare i palchi come la sua band preferita: i Blink 182, stelle del pop-punk californiano.
Interessi vari che sono stati fondamentali per la sua maturazione, come si è ben visto in campo in questa stagione. Acquistato dalla Fiorentina come trequartista mancino di grande qualità, dopo un solo anno di adattamento Bernardeschi è in grado di occupare ogni ruolo dal centrocampo in avanti.
Il talento, l’applicazione, impegno e la volontà non sono mai mancati al ragazzo di Carrara. La svolta però è arrivata con il cambio di ruolo deciso da Allegri in questa stagione: non più esterno offensivo (se non in caso di emergenza) e sempre più mezz’ala di fantasia con ampia libertà di inserimento. Un arretramento che gli ha permesso di esprimere al meglio le proprie doti fisiche e tecniche e di diventare un ingranaggio fondamentale di una Juve che vuole confermare le quote calcio di Unibet che la indicano tra le favorite per la vittoria della Champions League 2018/2019. E per riportare a Torino la “Coppa dalle grandi orecchie” serviranno anche le scorribande “rock” di Federico.
Arrivato alla corte di Allegri nell’estate del 2017, Bernardeschi ha completato il processo di maturazione dopo una positiva prima annata bianconera da 22 presenze e 4 reti. Una maturazione soprattutto mentale per un ragazzo le cui doti tecniche non sono mai state in discussione.
Dopo aver mosso i primi passi nel mondo del calcio tra Carrara e Ponzano, Bernardeschi entra negli allievi della Fiorentina. Con i giovani Viola si affermerà a suon di gol e giocate spettacolari come uno dei talenti emergenti del pallone italiano. La società toscana sa di avere un patrimonio sportivo tra le mani e decide di mandarlo in prestito a farsi le ossa a Crotone nella stagione 2013/2014.
Alla prima esperienza assoluta tra i professionisti Bernardeschi sorprende tutti: impiegato spesso come esterno offensivo realizzerà 12 gol in 38 gare e insieme ad altri talenti della sua generazione come Crisetig e Cataldi verrà convocato dal Ct Azzurro Prandelli per uno stage di preparazione.
Il prestito al Crotone dura solo un anno. Nel 2014/2015 Federico entra in pianta stabile nella prima squadra della Fiorentina. Alla prima stagione in Serie A con Montella in panchina realizzerà tre reti prima di restare fermo per sei mesi a causa della rottura del malleolo. Ma Berna ha dalla sua la dote della perseveranza imparata in famiglia e approfitta del periodo ai box per migliorare la sua intelligenza tattica.
Sarà il nuovo tecnico viola Paulo Sousa nella stagione successiva a godere dei frutti della sua maturazione: Federico cambia maglia, dalla 29 alla storica numero 10 che in passato fu di Antognoni e Baggio, e contribuisce alla grande annata della Fiorentina con sei gol e altrettanti assist. Farà ancora meglio nel 2016/2017 portando il suo record di marcature a 14.
Numeri che gli valgono la chiamata nella Nazionale Maggiore di Antonio Conte che a marzo 2016 lo convoca per la prima volta e poi lo porta con sé anche agli Europei francesi. Confermato anche nella sfortunata parentesi Ventura, Bernardeschi è già stato indicato dal nuovo commissario tecnico Mancini come uno dei punti di riferimento del nuovo corso italiano. Un nuovo corso che si muoverà a tempo di rock.