I Red Hot Chilli Peppers ed i tifosi del Flamengo

torcida flamengo

Non sempre calcio e musica vanno d’accordo, ce lo dimostra Chad Smith, il batterista dei Red Hot Chili Peppers e sua disavventura con i tifosi del Flamengo.

Il Brasile, terra di pallone e musica per eccellenza, basti pensare ai tanti campioni brasiliani del football ed ai balli coma la samba..il musicista si trovava li, nel paese del carnevale, a Belo Horizonte per presenziare ad un evento dedicato alla band emergenti e, mentre era sul palco, ricevette una maglia del Flamengo..qualcuno del pubblico, come spesso accade, lanciò l’indumento per far in modo che uno dei propri idoli lo indossasse; in molti lo fanno, sei disposto a perdere uno degli oggetti più cari, la maglia è la seconda pelle del tifoso, pur di avere la gioia di vederla indossata da uno dei tuoi musicisti preferiti…per sentirlo tuo!

Smith però stupì tutti.

Cosa fece il batterista con la maglia del Clube de Regatas do Flamengo?

La usò come carta igienica, mimando il gesto del pulirsi il sedere.

Un’offesa mostruosa!

Il risultato immediato fu l’ovazione, probabilmente erano presenti molti tifosi dell’Atletico Mineiro.
Bel paravento Chad Smith!..peccato però che nelle ore ed i giorni successivi il batterista sia stato invaso da insulti di ogni genere e minacce di tutti i tipi.

Ma i Red Hot Chilli Peppers sono un mito della musica mondiale, hanno alle loro spalle avvocati, marketers ed addetti stampa: no problem mate!
Chad, spinto quindi dall’entourage della band decise di scriver eun messaggio pacificatore via twitter, canale social diretto e visibile a tutti. Ma peggiorò le cose, leggi e trova l’errore:

“I want to apologize for my inappropriate antics at the drum clinic,my joke about team rivalries went too far. Flamenco fans…I’m sorry.”

Letto bene, capito l’errore?
Il batterista ha chiamato “flamenco” la squadra, ha nomitato un ballo spagnolo per chiamare una delle più blasonate società calcistiche brasiliane e mondiali!

Noi lo dicevamo e lo continuiamo dire gli Yankee non devono occuparsi di calcio..chiamano football quel gioco che si fa con le mani d’altronde…chissà cosa ne pensa il nostro amico Lorenzo l’americano.

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